DD VALLO

L’aula del futuro

PRESENTAZIONE DEL VIDEO PROGETTO “Igiene Insieme” PER LA PARTECIPAZIONE AL CONCORSO

“L’AULA DEL FUTURO”

Il lavoro vuole essere “la forza della spinta gentile per influenzare, a fin di bene, i processi decisionali dei singoli bambini”. In poche parole: “Una spinta gentile per far ripartire la scuola!” Cartesio diceva: “cogito ergo sum”, sono e dunque prendo delle decisioni. grandi o piccole che siano, giuste o sbagliate. Io mi sento di dire:” insegno ai bambini a farlo in autonomia!”. Li spingo a prendere, con interventi che mirano ad aiutare e sostenere, le decisioni senza però manipolarli, anzi, rispettando la libertà della persona di decidere secondo la propria coscienza, secondo i propri valori, del resto è questo il concetto di gentilezza”. Ed è da questa parola chiave che la scuola al” tempo della Covid-19” deve ripartire, perché il Covid-19 ha cambiato definitivamente il nostro modo di andare a scuola, di fare scuola. Molto è cambiato delle nostre abitudini, in modo radicale, forzato, del tutto inaspettato. Cambiamenti che hanno investito i nostri bambini che però hanno imparato a districarsi tra lezioni a distanza e nuove regole sociali da rispettare.La sfida è stata: “Insegnare a scuola ai bambini come mettere in atto sempre e, quindi, anche a casa, determinate regole comportamentali., catturando l’attenzione per ottenere cambiamenti comportamentali in linea col tempo che stiamo vivendo”.Spesso mi sono posta delle domande:” Pongo un divieto esplicito, un’esortazione diretta o una “spinta gentile” nella direzione desiderata? Quale di queste strategie è in grado più delle altre di influenzare una scelta da parte dei bambini? Così mi sono resa conto che un incoraggiamento dolce e non esplicito, un pungolo verso una determinata opzione poteva sortire l’effetto giusto. E così, questa “rivoluzione gentile” è iniziata ed il video che presento non è altro se non il racconto progettato e realizzato con i bambini delle classi 4 C, 5 A e 5 B del mio Istituto per dare letteralmente una “gomitata”al Virus. Il mio impegno maggiore è stato la costruzione di una strategia che potesse essere utile a far memorizzare le regole che avrei dovuto imporre alle classi. Quindi è la testimonianza di come la gentilezza è stata una delle caratteristiche principali del metodo che ho adottato e che ho associato alla presunta libertà di scelta dei piccoli destinatari della comunicazione. Nelle foto, nei disegni, nell’intonazione della voce che RAPPA la filastrocca sul Coronavirus di Piumini traspaiono evidenti gli esempi gentili, in merito all’applicazione delle linee guida sul distanziamento sociale, la sanificazione e l’attuazione di cautele nello scambio di oggetti personali a scuola. Sono parole e immagini di buon esempio, ma anche azioni concrete che portano a risultati positivi anche in fatto di buone pratiche comportamentali, per se stessi e per l’intera collettività. Ogni bambino, non a caso, indossa una “maschera” per presentarsi, infatti, in essa si può leggere un doppio significato: è una sorta di biglietto da visita, ma anche una difesa, una corazza e una protezione, un aiuto a interagire in modo corretto in questo contesto così particolare. L’aspetto positivo che vorrei far cogliere dell’indossare una maschera, è la possibilità che è stata loro data di imparare giocando. Una vera e propria opportunità per esplorare il potenziale che è in loro, per condurli fuori dalla solita prospettiva e anche per sviluppare empatia, perché così hanno provato a mettersi nei panni di qualcun altro. L’elaborato vuole raccontare di come si sono adattati alla situazione attuale, cosa hanno fatto per contribuire a promuovere un’igiene corretta a scuola e fuori dalla scuola. È bastato poco per convincerli a partecipare al concorso e così è nata in essi la voglia di far vedere a tutti quanto impegno e voglia di fare hanno profuso in questo anno così difficile e complesso. La partecipazione al concorso” Igiene Insieme” li ha quindi, con il kit-igiene ed il  materiale educativo, i giochi, i consigli per l’igiene spronati a fare la differenza.Infine il video vuole essere una corretta informazione, il racconto di come messaggi ad hoc e attività svolte hanno centrato l’obiettivo del concorso e di come i più piccoli hanno imparato a gestire, nel migliore dei modi, questo momento così delicato.

Per fortuna però attraverso la tecnologia possiamo essere “vicini anche a distanza” e, allora, non mi resta che augurarvi:

“BUONA VISIONE!”

L’ins. Andreozzi Patrizia


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